Sake

Il sakè per i giapponesi è come il vino per noi italiani, mai presentarsi a cena degli amici senza una bottiglia in offerta. Il sakè viene sorseggiato da giapponesi con bocconcini di pesce, carne e verdura, ma non con riso o carboidrati in generale, in quanto essendo fatto di riso si pensa possa causare delle fermentazioni all0interno dell’intestino. Si può bere sia freddo, sia caldo.
Si usa molto anche per cucinare, in quanto toglie l’odore troppo forte degli ingredienti ed esalta gli aromi naturali del cibo.

 

Il riso viene cotto al vapore e si lascia fermentare con il koji in una stanza detta “koji muro”. Il koji muro è una stanza fatta tutta di legno pregiato, tutto rigorosamente in legno. Solitamente nessuno può entrare nella stanza senza essersi prima disinfettato dalla testa ai piedi. Nella stanza ci sono i batteri del koji che aiutano a fermentare il sakè e danno un aroma speciale, come la muffa del formaggio. Dopo la fermentazione del riso, che dura circa 45-50 ore, si mescola con l’acqua e si lascia per 30 giorni.